Il Ponte dell'arcobaleno

Il Ponte dell'arcobaleno

In questi giorni sono mancati alcuni bulldog che conoscevo e ogni volta, io torno con il pensiero alla mia perdita. E’ un argomento triste, ma io ho tutta una mia idea del ponte. Quando il nostro amico a quattro zampe parte per il suo viaggio verso l’infinito a noi manca l’aria. Chi non ha mai avuto un cane o un bulldog in particolare spesso esce con l’infausta frase “ma era solo un cane”… Quanto è saggio il silenzio.

La compagnia dei cani, è provato scientificamente, influisce positivamente sulla nostra vita, dormire con loro permette un sonno più sereno, il tempo trascorso con loro ci garantisce di vivere più allegramente. Quindi perderli è come perdere un membro effettivo della famiglia, quello che non si arrabbia mai, quello che quando torni ti fa sentire sempre la persona migliore sulla faccia della terra. Un vuoto che sembra inghiottirti senza via di ritorno.

Il Ponte dell'arcobaleno

Da oggi è passata la legge che permette di tumulare i cani con i proprietari, questo a dimostrazione di quanto siano importanti i nostri animali domestici.

Ma dove vanno i cani quando muoiono?  La Leggenda del Ponte Arcobaleno, che riporto, si dice venga tramandata dagli Indiani d’America. E’ dedicata a ogni animale che ha amato gli esseri umani e a ogni persona che ha sofferto e che soffre per la morte di un animale.

Dall’altra parte dell’arcobaleno esiste un posto chiamato “Ponte dell’arcobaleno”. Quando un animale che è stato particolarmente vicino a qualcuno muore, egli va sul Ponte dell’Arcobaleno. Lì ci sono prati e colline per tutti i nostri amici speciali, cosicché essi possono correre e giocare insieme. C’è tanto cibo, acqua ed il sole splende e i nostri amici stanno sereni e al caldo” (fonte Donna Moderna).

Lì ci aspettano, per poter poi godere insieme della vita eterna. Io credo che riposino su soffici nuvole, che ci siano la bancarella delle bistecche e dei dolci, la Spa per i massaggi con oli aromatizzati ai gusti preferiti dai nostri beniamini (di solito le cose più schifose: carcasse di uccelli, topi abbandonati dal gatto dei vicini, sardine, qualche pesce putrido arrivato con l’alta marea sulla spiaggia…), enormi ceste con i loro giochi preferiti.

Adoro le giornate ventose perché, nella mia fantasia, il vento si origina dalle loro corse a perdifiato e dalle loro scorribande. Credo che non si debba piangere a lungo quando vanno via perché le nostre lacrime impediscono loro di arrivare al ponte, come se per la strada trovassero temporali con fulmini e saette che ne bloccano il percorso. Una volta arrivati, loro si sistemano nella posizione che preferiscono e si cercano tutte le comodità, sicuramente la mia Sole avrà una tv nella sua nuvola con Peppa Pig 24/24 – 7/7 dato che restava incantata a guardarla per ore. Una volta “sistemati”, sono liberi di tornare a farci visita e diventano i nostri angeli custodi.

Godere dell’amore di un bulldog o comunque di un animale è un privilegio che non tutti comprendono. Io mi sento un’eletta. Ho avuto Sole che è stata una compagna di vita splendida, che mi ha amata più della sua stessa vita e ha superato ostacoli enormi per restare più a lungo possibile con me e ora, ho i miei “cerottini del cuore” come ho definito Teodora nel mio libro (Sole, Emi Nava, su Amazon), Teodora appunto, Margherita e Aldo. Perché il cuore è fatto di una materia estensibile e se hai vissuto con un bulldog, non potrai mai più vivere senza.

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