Tre giorni fuori per lavoro...

Tre giorni fuori per lavoro...

Domani parto. Tre giorni fuori, in parte per lavoro, in parte per diletto. Ho l’ansia di preparare tutto per bene e di non dimenticare niente per un appuntamento a cui tengo moltissimo, le modifiche ai capi nuovi della collezione di Bullfit Fashion da approvare prima di partire in modo che la produzione non si blocchi in mia assenza e la nostra tata ha l’influenza… qualcuno direbbe “bene, ma non benissimo”. Ma qual è il pensiero che mi assilla più di tutto? Organizzare i bulli in modo che durante la mia assenza mio marito Stefano li gestisca al meglio.

Bulldog vestiti

Pappe pronte, lista di integratori e medicine scritte sulla lavagnetta sul frigo, gite al parco più lunghe del solito perché possano essere belli appagati anche in mia assenza qualora nessuno abbia il tempo di portarceli e soprattutto: la valigia si fa di nascosto e possibilmente si mette fuori da una porta finestra e la si infila in auto senza che loro la vedano.

Come dite? Certo che anche i vostri sono così, lo so benissimo: la valigia è sempre un campanello d’allarme. “Dove cavolo stai andando mamma?”… a meno che non abbiate prima sistemato la loro valigia e allora loro sanno perfettamente che quella valigia significa “si parte”, per dove non importa ma si va e loro sono iper felici. A questo punto vi dovrete comunque nascondere a preparare la vostra valigia perché loro proveranno ad entrarci un miliardo di volte per l’eccitazione della partenza. Infilandoci anche qualche gioco, oltre ai peli, e sgualcendovi tutti gli abiti con le loro “delicatissime” zampette… praticamente se ci fossero le lenticchie avreste pronto il piatto tipico della notte di Capodanno: zampone e lenticchie.

Tre giorni fuori per lavoro...

Non so come siate voi quando siete fuori per lavoro e i bulli sono a casa. Io controllo cento volte al minuto le telecamere. Chiamo chi se ne occupa quaranta volte al giorno o, per pudore, mando “un vocale di dieci minuti” … ah, no, questa era la canzone… comunque mando vocali e chiedo gentilmente “una fotina”… sì perché chiedere una foto sembra quasi chiedere troppo. E la sera per la buonanotte? Vorrai mica farti mancare il facetime e le foto screenshottate della chiamata che posterai poi nelle stories di instagram con i loro faccioni che si domandano cosa stiamo facendo e noi che facciamo mille espressioni da imbecilli mentre diciamo “amore della mamma tua, adesso guarda due giri interi dell’orologio e la mamma è a casa” e li chiamate in continuazione… ma cosa dovrebbero dirci? “Mamma io non so neanche cosa sia l’orologio e che cavolo continui a ripetere il mio nome? Me lo ricordo come mi chiamo”…

Poi andate a spiegarlo a chi dice “ma è solo un cane”… un cane un par di ciuffoli! Per me i miei bulli sono l’amore e domani vado dalla mia terza bulla che vive con i miei e sono felice, anche se  mi mancheranno gli altri due… insomma, che cavolo, mi deve sempre mancare un bullo comunque. E al ritorno come vi accolgono? Ve lo racconto appena rientro.

Abbigliamento bulldog inglese

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